Ecco finalmente il podcast della trasmissione radio a cui abbiamo partecipato il 18 Maggio. Spieghiamo prima di tutto i motivi per cui l’esperienza non è stata proprio esaltante.
Secondo gli accordi presi avremmo dovuto parlare 1 volta a testa, una per spiegare perché non sta in piedi la teoria gender con Roberto Scalisi (Logica Convenzionalista), una per spiegare perché non sta in piedi il piano Kalergi con Massimo Geloni (Mason Massy James) e una per tirare le somme andando al nocciolo di quello che volevamo spiegare con Fulvio Venanzini, al quale è stato anche chiesto di scegliere 3 canzoni da mettere per alleggerire la puntata.
La mancanza più grave è quella per cui Fulvio non ha proprio parlato per mancanza di tempo, cosa che ovviamente ha inciso fortemente sulla funzionalità della trasmissione stessa, visto che è mancata la conclusione del ragionamento generale.
Si è perso tempo per la pubblicità (perché è così che va purtroppo), perché sono state messe 5 canzoni di cui incomprensibilmente solo 2 di quelle scelte, ma soprattutto perché si è dato spazio a un ulteriore ospite in studio, del quale non sapevamo niente. Questo ospite non solo ha preso del tempo prezioso, ma ha esposto argomentazioni diametralmente opposte alle nostre prima, durante e dopo i nostri (solo) 2 interventi.
Riteniamo abbastanza grave e paradossale che un format divulgativo inviti degli ospiti (perché esplicitamente ritenuti validi), li contatti precedentemente per capire di cosa vogliono parlare e in che modo, si faccia inviare documentazione per capire ancora meglio il loro punto di vista e poi, a sorpresa, ci sia un ospite in studio col quale il conduttore fa un cappello introduttivo alle argomentazioni dal punto di vista opposto. Ripetiamo: A sorpresa. Ne siamo venuti a conoscenza durante la trasmissione come tutti gli ascoltatori.
Lì per lì abbiamo fatto buon viso a cattivo gioco cercando di mantenere la discussione amichevole, cosa che tra l’altro ci è stata contestata da chi ci segue più assiduamente, forse non a torto, ma quando successivamente al conduttore per telefono sono state fatte notare tutte queste mancanze, la discussione è degenerata. Insomma, pare che spiegare chiaramente perché il gender e il Kalergi non stiano in piedi e al contempo chiedere che siano rispettati gli accordi, equivalga ad essere “fanatici fascisti gesuiti estremisti”, testuali parole, che riteniamo strettamente connesse alle 3 settimane di tempo che ci sono volute perché il file audio della trasmissione ci fosse spedito.
È importante ricordare che quando sono stati presi gli accordi era stato ampiamente e chiaramente spiegato quali fossero le nostre posizioni.
Precisazioni a parte, quello che ci preme è spiegare quale fosse il messaggio che volevamo far passare, un messaggio su cui insistiamo da tempo con diversi mezzi. Non tutta la controinformazione viene dal basso, non tutta è funzionale a prescindere, è evidente. Non si può essere così ingenui da credere che tutte le teorie che si leggono sul web vengano da iniziative di autonomi attivisti, è estremamente necessario essere doppiamente sospettosi rispetto a quello che si divulga, soprattutto se si vuole essere credibili quando si porta avanti una critica al sistema costituito.
Quando si selezionano gli argomenti da divulgare, nonché quando si sceglie il modo per divulgarle, non si può prescindere dai criteri di logicità, di umanità, di utilità sociale. Ma soprattutto è importante cercare di elevare la critica a un qualcosa che riesca ad affrontare la radice dei problemi e non solo i loro sintomi, insomma una critica radicale, funzionale proprio in quanto radicale, anche per evitare il paralizzante rischio di proporre delle soluzioni offerte dallo stesso sistema che si vuole teoricamente contestare, abboccando ai suoi tranelli e di conseguenza permettendogli di incanalare il dissenso, come è sempre riuscito a fare.
Logica Convenzionalista & Mason Massy James